AMBIENTE Larino, cittadini raccolgono spazzatura e... omaggiano il sindaco

su Primonumero                                                                                                            29 agosto 2013
di Maurizio Cavaliere
LARINO. Sei sacchi di immondizia raccolti in meno di un’ora, uno di questi consegnato a Vincenzo Notarangelo, sindaco della loro città di origine: Larino. E’ stata una protesta simbolica forte quella inscenata ieri mattina da due cittadini di Larino, Antonio Pastorini e Antonio Battista, entrambi legatissimi al centro frentano sebbene da anni trapiantati altrove, il primo ingegnere a Modena, il secondo musicista italo canadese attivo a Pavia. Pala in spalla e mani protette da un paio di spessi guanti da giardiniere, i due si sono dati appuntamento nei pressi delle loro abitazioni in contrada Carpineto a un paio di chilometri dal centro abitato.
Lì è cominciata la loro e la nostra lunga mattinata. Li abbiamo trovati a ripulire il ciglio della strada da quelli che solo all’apparenza sembravano sacchi di plastica, vecchie cartacce e pacchetti di sigarette accartocciati, ma che, avvicinandoci, si trasformavano via via alla vista in buste della spazzatura grosse, enormi, incastrate saldamente tra i rovi e tra i rami ed evidentemente gettate via da auto in corsa.

Il problema della resistenza alla raccolta differenziata, per non essere indelicati e parlare di senso civico prossimo allo zero, è sempre stato forte a Larino. E i due, stufi di non poter passeggiare lungo il viale di casa senza provare un… fetido senso di vergogna, hanno affrontato di petto la questione. Il risultato è stato allucinante. «Sapevamo che la situazione era grave – ci spiega Antonio Pastorini – ma quello che abbiamo visto tutti in appena un’ora è allarmante». Sacchi interrati, insetticidi, scarpe, vernici, creme antinfiammatorie, fiale per iniezioni, orinatoi per bambini, padelle e materiali, anche tossici, assortiti: tutto questo ai bordi della strada, senza soluzione di continuità. Una vista che mette i brividi perché sporca la bella macchia di vegetazione, di un bel verde acceso che, allungando lo sguardo ad un cascinale nei pressi, pare di essere in Toscana. «Vorrei invitare i miei amici nella città che è stata dei miei genitori – commenta Antonio Battista – ma francamente con questo degrado a due passi dalla mia abitazione non me la sento. Pensare che nove anni fa ho comprato casa qui perché il posto è bello e si sta bene». 

Raccolti sei sacchi i due hanno raggiungo l’isola ecologica dove, per una ditta che ha avuto l’appalto dal Comune, lavorano otto persone. Li abbiamo seguiti anche lì. «Quella dell’isola è un’iniziativa lodevole perché è un tentativo importante di portare sempre meno rifiuti agli inceneritori. Però il successo della stessa è pari alla misura del grado di partecipazione dei cittadini – spiega Pastorini – Se questi sono pigri o incivili finisce come vedete tutti». Gianluca, un ragazzone che lavora tra i cassonetti e i camion, ci confessa: «Non siete i primi a portarci tutto questo materiale. Qualche settimana fa un gruppo di ragazzi ha ripulito il fiume qui vicino». 

Consegnati cinque dei sei sacchi e ripresa l’auto la giornata degli ‘attivisti per vocazione’ è proseguita raggiungendo il Palazzo di Città nel centro storico dove, fissato l’appuntamento in precedenza, hanno voluto incontrare il sindaco Vincenzo Notarangelo, cui è toccato l’ingrato compito di ricevere in omaggio la maleodorante paccottiglia di rifiuti raccolta nel sesto sacco. 
«E’ solo un gesto simbolico – ha detto Pastorini al giovane primo cittadino – Vogliamo sensibilizzare i cittadini e l’amministrazione tutta e consegnarle anche una lettera alla quale dare delle risposte precise e puntuali». Da parte sua Notarangelo, in compagnia del vice sindaco e assessore al ramo, Assunta D’Ermes, ha raccolto l’invito con favore, senza mostrare segni di insofferenza.«E’ vero – ha detto – quello dei rifiuti è un problema serio a Larino. Nei tre mesi di reggenza dal risultato elettorale abbiamo avviato tante iniziative per poterne ridurre gli effetti negativi. Non è facile venirne a capo, ma già nell’ultima seduta consiliare abbiamo stipulato una convenzione con un gruppo di guardie ecologiche e ambientali volontarie che si sta costituendo a Larino proprio in questo periodo.
DIVINOLIO
 Stiamo anche predisponendo una serie di incontri tra tecnici, esperti e ragazzi delle scuole per favorire una corretta informazione propedeutica alla sensibilizzazione delle nuove generazioni verso il problema. Senza collaborazione non si va da nessuna parte. D’altronde migliorare la differenziata vuol dire dare anche un beneficio sul pagamento della Tarsu. A Larino siamo appena al 50 per cento, mentre altri comuni della zona, penso a San Martino in Pensilis, vanno oltre il 70 per cento..». «E sabato 31 agosto – gli fa eco il vice sindaco D’Ermes - abbiamo in programma nel Parco archeologico ‘La giornata del verde’, organizzata insieme ad altri enti, come la Soprintendenza, e istituzioni. E’ la nostra idea per invitare la comunità larinese al rispetto dell’ambiente e del sito, in particolare l’anfiteatro romano».
L’amministrazione comunale raccoglie la sfida e rilancia. Stante la gravità della situazione sarebbe auspicabile che Notarangelo seguisse prima o poi l’esempio del suo omologo veneto di Campolongo, Alessandro Campatto, che, soltanto cinque fa, il sacco di spazzatura non l’ha ricevuto in omaggio nel suo ufficio ma lo ha recapitato, con multa salata e informazione alla magistratura per accertamento di eventuali reati ambientali, a un cittadino reo di aver fatto quello che piace fare anche ad alcuni larinesi sprovvisti dei requisiti minimi di educazione civica. Sarebbe altresì interessante che il sindaco rispondesse presto anche all’altro quesito scottante (uno dei sei) lanciato da Pastorini e Battista nella loro lettera: quello delle morti per cancro sempre più frequenti nell’area bassomolisana. «Non capisco – conclude Pastorini, soddisfatto ma sempre pronto a dare battaglia – perché anche tra gli amministratori non ci sia una presa di coscienza del problema e una posizione chiara. Per quale motivo, politici e cittadini che siano, non si indignano e pretendono la verità su questo atroce delitto?». Usciti dalla stanza del primo cittadino, il quesito rimbalza tra le ampie volte del Municipio. Qualcuno prima poi lo afferrerà con decisione, magari proprio questo giovane e volenteroso sindaco.

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