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Visualizzazione dei post da 2019

La 'nostra' transumanza omaggiata nella storia: arte, simboli e profonda riconoscenza

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di Maurizio Cavaliere Dipinti, canzoni, poesie, addirittura film e intere opere letterarie: la transumanza nell’arte è più di una suggestione, é parte dell’identità culturale degli ultimi secoli. L'ascesa della civiltà transumante nell'immaginario artistico, anche in quello delle arti visive, troverà nuovo vigore nel nuovo anno, il 2020, l'anno zero della transumanza patrimonio immateriale dell'umanità Unesco, l'anno del riscatto, si spera, di un piccolo angolo di paradiso terreno. La famiglia Colantuono, depositaria del tramando (passateci l'espressione) di questo antichissimo rito agropastorale, è stata negli anni ricoperta di omaggi da parte di artisti, artigiani o semplici appassionati che hanno voluto sottolineare in maniera simbolica l'impegno di Carmelina e dei suoi fratelli e cugini. Quadri, arazzi, piatti in ceramica, bastoni, enormi campanacci, sculture, antiche stadere, sacche, teli, pergamene, monumenti pure (nelle due foto alcuni di q

Transumanza, ecco cosa succederà dopo il riconoscimento nel patrimonio Unesco

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di Maurizio Cavaliere E’ stata la  settimana della transumanza,  soprattutto di quella molisana, che, grazie alla  famiglia Colantuono  e a  Nicola Di Niro , direttore dell’Agenzia Asvir Moligal, ha giocato un ruolo di primissimo piano nel riconoscimento dell’antica pratica agropastorale nella Lista del  Patrimonio Intangibile dell’Umanità . Talmente di primo piano che i ringraziamenti dell’Italia, nell’ambito del Comitato Intergovernativo  Unesco  di Bogotà, sono stati pronunciati dallo stesso Di Niro, il molisano che ha lanciato per la prima volta l’idea di un lavoro d’assieme per l’ipotesi di una candidatura, nel lontano 2009 a Campobasso. Sui  tratturi molisani  si è fatto il classico percorso netto ed è innegabile che la grancassa mediatica dopo l’ultima transumanza dei Colantuono, in primis le  tre pagine del  New York Times  della domenica , ha fatto parecchio rumore. Lo splendido reportage dell’editor Maria Russo sulla sua esperienza dalla Puglia al Molise, fianco a

Ufficiale: transumanza entra nel Patrimonio Unesco. La felicità dei Colantuono: premiato nostro impegno e grande partenariato

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di Maurizio Cavaliere Li ho visti all'opera negli ultimi anni, fianco a fianco sui tratturi polverosi del mondo, quindi gioisco con loro e con tutti i molisani per il raggiungimento di un traguardo importante: la transumanza ufficialmente nel Patrimonio Intangibile dell'Umanità. Carmelina Colantuono e Nicola Di Niro meritano questa ribalta che, sia chiaro, non è solo la loro visto che la vera forza del progetto transumanza nell'Unesco è stata il partenariato italiano e internazionale, supportato da un pool di esperti e dalle istituzioni romane.   Le ultime due generazioni della famiglia Colantuono

Carmelina Colantuono e Nicola Di Niro, i due molisani che stanno spingendo la transumanza verso l'Unesco

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di Maurizio Cavaliere  Sono comprensibilmente felici e speranzosi Carmelina Colantuono e Nicola Di Niro, rispettivamente donna simbolo della transumanza italiana e Direttore dell'Agenzia di Sviluppo Asvir Moligal. La transumanza è a un passo dal riconoscimento tra gli elementi della lista del Patrimonio Culturale Intangibile dell'Umanità. E loro sono stati i primi a piantare il seme del progetto che poi, dopo diverse fasi e studi, si è trasformato nella candidatura in partenariato internazionale presentata a Parigi a fine marzo 2018 dai Ministeri di Italia, Austria e Grecia. 

Capri vista dal Matese ha stregato mezza Italia. Ecco chi è Massimo Martusciello, l’esploratore fotografo

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di Maurizio Cavaliere Dove indaga il suo ‘obiettivo’ non c’è bisogno di applicare filtri. Le sue foto dai monti più alti del Matese sono talmente belle e interessanti che non servono gli effetti speciali per scatenare un plebiscito di consensi reali e virtuali, sui social.  Massimo Martusciello, 61enne molisano di San Massimo, è l’emblema di quello che un appassionato di fotografia, e tra i massimi esperti di montagna in Molise, può fare per il territorio,  liberamente e con grandi effetti promozionali. Ovvero: condivide le sue foto, la notevole cultura in materia, per il solo amore del paesaggio in cui vive, un paesaggio culturale che ha pochi eguali, come dimostrano le sue foto.

Favoloso: da un torrente del Biferno riemerge il toporagno, specie protetta rarissima in Molise

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d i Maurizio Cavaliere Nelle classificazioni scientifiche appartiene al genere  Neomys , più comunemente noto come  toporagno acquatico . E da una decina di giorni, grazie alla  scoperta di tre molisani  (un professore universitario e due giovani dottori Forestali) è di fatto una  specie protetta  presente anche in Molise. Un’importante notizia di carattere scientifico arriva dagli studi e dalla passione di docenti e giovani, freschi di laurea, dell’ Università del Molise , Facoltà di Scienze e Tecnologie Agrarie e Forestali.

La transumanza dei Colantuono in copertina sul New York Times. Milioni di occhi sul Molise.

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di Maurizio Cavaliere Lo avevamo annunciato per primi all’arrivo dell’ultima transumanza: il  New York Times , colosso mondiale dell’informazione, in grado di contare 4 milioni di abbonati sottoscrittori e un numero ancora più considerevole di lettori quotidiani, avrebbe dedicato la prima pagina della sezione ‘travel’ alla migrazione di 300 bovini dalla Puglia al Molise, quella tramandata dai mitici  Colantuono.    Una delle bellissime foto di Susan  Wright a corredo dell'articolo

30 anni fa usciva la canzone che mi ha cambiato la vita: Fools gold, The Stone Roses anno di grazia 1989

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di Maurizio Cavaliere Un profumo ha il potere di riattizzare il fuoco del passato, addensarne la magia. Una canzone può fare questo e può pure cambiarti la vita o per lo meno la sua prospettiva, colorarla, sospenderla, renderti invincibile. Succede quando sei ragazzo, di solito nell'adolescenza, forse l'unico momento in cui il sogno sconfina nella realtà e ci sei dentro tutto, effetti collaterali compresi. The Stone Roses nel 1989

Campitello, 35 anni fa la coppa del mondo di sci acrobatico: fu il ‘boom’ della stazione sciistica

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di Maurizio Cavaliere Nelle ultime domeniche di bel tempo, a Campitello Matese, più di qualcuno è tornato a respirare quell’aria carica di entusiasmo e buoni propositi che pervadeva le sciate degli anni Ottanta. Code alla seggiovia (ma ora per le piste in alto ce n’è solo una), neve in quantità, piste ben battute e Capo d’Acqua (skilift che apre alle piste più affascinanti e spettacolari) aperta. Un’eccezione alla regola degli ultimi tempi non certo felici per la stazione invernale fondata dai compianti Franco Ciampitti da Isernia e Riccardo Plattner da Vipiteno. Eppure Campitello ha vissuto anni luminosi, pieni di vita ed eventi internazionali, anzi proprio… mondiali. Scriviamo questo pezzo perché esattamente 35 anni fa, nella seconda settimana di marzo, ai piedi del Monte Miletto, arrivò la Coppa del Mondo di sci acrobatico, che portò a Campitello i più forti atleti del pianeta di ‘salti’ ‘balletto’ ‘gobbe’ e ‘combinata’: queste le discipline tecniche in voga allora nel freestyle