Ufficiale: transumanza entra nel Patrimonio Unesco. La felicità dei Colantuono: premiato nostro impegno e grande partenariato

di Maurizio Cavaliere


Li ho visti all'opera negli ultimi anni, fianco a fianco sui tratturi polverosi del mondo, quindi gioisco con loro e con tutti i molisani per il raggiungimento di un traguardo importante: la transumanza ufficialmente nel Patrimonio Intangibile dell'Umanità.
Carmelina Colantuono e Nicola Di Niro meritano questa ribalta che, sia chiaro, non è solo la loro visto che la vera forza del progetto transumanza nell'Unesco è stata il partenariato italiano e internazionale, supportato da un pool di esperti e dalle istituzioni romane.
 

Le ultime due generazioni della famiglia Colantuono

Ma Carmelina e Nicola sono stati due motori inesauribili e i primi a lanciare l'idea, ben dieci anni fa.
“La soddisfazione è tanta - spiega Carmelina, a nome di tutta la famiglia, subito dopo la notizia appresa da Nicola, che è a Bogotá, dove è in 'conclave' il Comitato Intergovernativo Unesco - Siamo emozionati, perché vediamo parte dei nostri sacrifici ripagati. In questa serata così particolare e storica per il Molise, pensiamo a nonno Felice, il capostipite di quella che è la nostra transumanza oggi e a zio Antonio”.
I Colantuono sono di Acquevive, frazione di Frosolone, Molise. La soddisfazione è palpabile, nonostante gli ultimi tempi siano stati difficili. Ora, però, la 'loro' transumanza si è vista schiudere la più ampia delle praterie: quella dell’Unesco.
Il tanto atteso riconoscimento è appena arrivato. Ed è stata davvero dura ottenerlo, visto che i Paesi proponenti Italia, Austria e Grecia (a Bogotá per l'Italia ci sono uomini dei Ministeri di Agricoltura, Ambiente e Cultura) hanno avuto il loro bel daffare perché alcuni Paesi, la Spagna prima degli altri, spingevano per il rinvio della decisione. Italia, Austria e Grecia, i Paesi che hanno presentato la candidatura, non potevano attendere.
Un’operazione diplomatica, e politica, molto complicata che ha portato a un grande risultato. Dopo la votazione del tutto favorevole dei tecnici Unesco, mancava il verdetto finale, quello più importante, ovvero l’approvazione dei 24 Paesi (dei quasi 200 totali) del Comitato Intergovernativo Unesco che sono riuniti nel Comitato Intergovernativo per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Intangibile dell’Umanità, che si sta tenendo in Colombia.
Questi i Paesi chiamati al voto: Armenia, Austria, Azerbaijan, Camerun, Cina, Colombia, Cuba, Cipro, Gibuti, Guatemala, Jamaica, Giappone, Kazakhstan, Kuwait, Libano, Mauritius, Olanda, Palestina, Pilippine, Polonia, Senegal, Sri Lanka, Togo e Zambia.
Carmelina Colantuono ha seguito l’iter della candidatura dal primo giorno. “Dieci anni fa a Campobasso ne abbiamo parlato credo per la prima volta, poi, un passo dopo l’altro, e con il supporto di tanti territori italiani, Paesi europei e un pool di esperti coordinato dal Professor Pier Luigi Petrillo, si è arrivati a Parigi per formalizzare la richiesta di candidatura ufficiale. Con Nicola Di Niro, direttore di Asvir Moligal (supportata da Geaco Srl), l’Agenzia che ha curato parte del lavoro di raccordo, abbiamo fatto il possibile per regalare questa gioia alla pratica della transumanza e al Molise. L’impresa è stata possibile solo grazie al partenariato che ha coinvolto tutti i territori italiani, dalle Alpi al Meridione, che condividono con noi la pratica della transumanza. E' un riconoscimento che premia tutti noi che, alle varie latitudini, operiamo sul territorio. Senza unità d’intenti non avremmo mai ottenuto questo risultato”.
Carmelina Colantuono - Foto Nicola Lanese

Poi la cowgirl e imprenditrice molisana torna al momento della pronuncia dell’Organizzazione per l’Educazione, la Scienza e la Cultura delle Nazioni Unite: “Abbiamo seguito tutto da casa, lontani 9mila chilometri dal Comitato, tra collegamenti WhatsApp che saltavano e notizie frammentarie online. Nicola Di Niro, da Bogotà, ci informava quasi minuto per minuto. Lui ha fatto un lavoro enorme in questi anni, ha dei meriti grandi in questa operazione. Per fortuna è andata nel verso giusto e ne siamo fieri visto l’impegno che abbiamo profuso”.
La transumanza dei Colantuono è un piccolo miracolo di genuinità, coraggio e accoglienza, che si 'rivela' nell’ultima settimana di maggio. Una lunga carovana di centinaia di bovini e decine di mandriani, da San Marco in Lamis, dove il Gargano accoglie il Tavoliere delle Puglie, ad Acquevive di Frosolone. 180 chilometri in quattro giorni, dormendo vicino al fuoco o nelle chiesette che si incontrano lungo il cammino, sui vecchi tratturi, le autostrade verdi, che in alcune zone del Molise offrono ancora la maestosità della larghezza originaria, i famosi 60 passi napoletani, circa 111 metri.
L’ultima edizione è stata seguitissima dai media mondiali: ben tre pagine sul grande New York Times, servizi al tg di France 2, un super reportage sulla storica rivista tedesca Stern (12 foto, 11 pagine) e altri contributi importanti. Un successo senza precedenti e il supporto di partner importanti come Assonnautica Italiana, con l'ambasciatore Piero Orlando, e Unione Coltivatori Italiani Uci. Poi è arrivato l'Unesco...

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