SPETTACOLO Sul grande schermo la vera storia di Armida Miserere... nel Molise delle donne che dirigono il carcere

di Maurizio Cavaliere

Non ha tradito le attese l’incontro di ieri sera al cinema Maestoso di Campobasso, organizzato contestualmente alla proiezione di ‘Come il vento’, il film di Marco Simon Puccioni sulla vita di Armida Miserere, direttrice di alcuni importanti penitenziari in Italia, morta suicida nel carcere di Sulmona il 19 aprile 2003.

Il regista, accompagnato dagli altri organizzatori della serata, tra cui i responsabili di Molise Film Commission, si è intrattenuto con il pubblico prima e dopo la visione del film. Introdotto da Federico Pommier, direttore di MoliseCinema, Puccioni ha raccontato le emozioni e il grande lavoro di ricerca fatto per rendere il suo lavoro il più possibile vicino alla vera storia e alla vera indole di Armida Miserere. «Il film è uscito da una settimana e io sono già alla quinta presentazione in giro per l’Italia– ha detto il cineasta con doppia laurea
(Architettura e Cinema) – Tuttavia, quella di questa sera a Campobasso è una partecipazione ancora più sentita da parte mia, perché molti di voi presenti in sala, viste le sue origini molisane, conoscevano la vera Armida e non quella cinematografica. Dunque, per me che ho voluto raccontare questa storia da regista e da persona che non conosceva direttamente tale realtà, è importante vedere quanto interesse ci sia intorno a una vicenda così toccante e profonda».


Noi di Primonumero.it abbiamo incontrato Puccioni poco prima della proiezione. Interessanti, nella video intervista a parte, le sue dichiarazioni, soprattutto quelle sulla grande propensione delle donne a raggiungere il posto più importante nella gestione di aziende del tutto particolari come le carceri. Il Molise non sfugge a questa eccezione, con i tre istituti penitenziari di Larino, Isernia e Campobasso, tutti diretti da donne, rispettivamente Rosa La Ginestra, Barbara Lenzini e Armanda Rossi. 

Quest’ultima era presente in sala ieri sera, così come c’erano anche alcuni parenti e amici di Armida Miserere.
 Tra questi anche l’Ispettore di Polizia penitenziaria campobassano, Mauro Moffa, che ha lavorato con Armida Miserere per quattro anni. A fine proiezione, ha commentato: «Era una donna che poteva apparire dura ma che era, soprattutto, profondamente giusta. Il film evidenzia molto bene questi aspetti del carattere, in alcuni momenti mi è sembrato effettivamente di rivivere certe situazioni».


Commozione e partecipazione pure nel corso del dibattito finale, durante il quale è stato presentato in anteprima il backstage del film, in cui emerge ottimamente quello che era il rapporto tra Armida Miserere e il Molise, in particolare Casacalenda, paese di origine della donna interpretata per l’occasione da una straordinaria Valeria Golino. 

Serata impegnata ed emotivamente intensa, insomma, ad avvolgere un film robusto, importante, concreto, da vedere senz’altro in questi giorni, al cinema Maestoso, con gli spettacoli alle 18, alle 20.30 alle 22.30, e in tutte le altre sale molisane dove è in programmazione.

Pubblicato il 7 dicembre 2013 su
http://www.primonumero.it/attualita/primopiano/articolo.php?id=15475

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