LIBRI E ARTE Il riscatto sociale ed emotivo nella pittura di Antonio Pettinicchi

di Maurizio Cavaliere

Campobasso. Antonio Pettinicchi e l’arte: connubio strettissimo, vero, vivo. Che ha trovato un’efficace, ulteriore testimonianza nel bel libro che il critico d’arte campobassano Silvia Valente ha dedicato all’ottantottenne pittore,straordinario interprete di un’epoca e potente stimolo per la crescita dell’arte in Molise.

La presentazione di “Dissonanze e contrasti”, giovedì sera, nella Sala Axa della Palladino Company è stata salutata con favore da numerosi estimatori del maestro. Di fronte ad una platea composta da colleghi, amici e anche da curiosi che mai avevano avuto il piacere di incontrare Pettinicchi e di assistere direttamente al commento di un’opera tanto curata nella veste grafica e nei contenuti, Silvia Valente ha raccontato il lungo viaggio di ricerca che ha segnato il percorso verso la pubblicazione edita da Palladino. 


«Parlare di Pettinicchi vuol dire parlare della storia dell’arte in Molise – ha detto, introdotta dal moderatore Nicola Sacco - Tante sono le esperienze che hanno puntellato la sua attività creativa. Mi piace cominciare citando la mostra del 1959 organizzata per i giovani artisti all’hotel del Greco di Campobasso. Fu forse la prima vetrina importante, la prima occasione per tanti molisani. Poi il “Premio Termoli” che nel 1970 fu affidato al grandissimo maestro Achille Pace il quale, finalmente, consentì agli artisti molisani di godere di un’ampia panoramica della contemporaneità in Italia. Quel tipo di confronto è stato determinante per la crescita di Pettinicchi e di tanti suoi colleghi. Speciali furono pure gli influssi della pop art e i risvolti umani e professionali di quel “gruppo 70” che lo vide in prima linea insieme a Walter Genua, Augusto Massa e Lino Mastropaolo. Quella condivisione di interessi e di idee è in netto contrasto con l’esasperato individualismo di oggi. I quattro firmarono un manifesto in cui si schierarono contro la funzione ludica dell’arte per affermarne invece la responsabilità e la vocazione all’impegno politico. Ne scaturirono altre mostre importanti, che aiutarono il Molise a sviluppare una propria identità culturale. Penso ad esempio a “Verifica”, altra esposizione (del 1974, ndr) organizzata in più sedi a Campobasso e che venne promossa da un altro gruppo di artisti di cui Pettinicchi era parte integrante».

Silvia Valente si è poi sofferma sugli uomini e sugli artisti da cui Pettinicchi ha appreso il mestiere e dei quali ha incarnato e tramandato il messaggio nell’evoluzione del senso, anzi della missione artistica. Fra gli altri il molisano illustreAmedeo Trivisonno e il suo grande maestro Emilio Notte, straordinario interprete ed esponente del futurismo italiano, nonché “padre” carismatico dei tanti che si formarono all’Accademia di Napoli. 

«Da lui Pettinicchi ha appreso la passione per la ricerca artistica – ha ripreso la Valente - con particolare attenzione alla psicologia umana, aspetto che emerge nella forza dei tratti di personaggi umili e popolari, contadini prima di tutto: volti che impreziosiscono la sua importante produzione. La politica, il sociale sono elementi essenziali nell’immaginario del giovane Pettinicchi. Anche per questo ho voluto creare un filo rosso tra i lavori che scandiscono le tappe di una crescita costante che parte dalla sua terra e dalla capacità di raccontarne le pieghe e l’essenza. Insomma L’eroica visione di un pittore contemporaneo». 
Come dice il sottotitolo.
La civiltà contadina nel suo solenne rito quasi propiziatorio legato alla terra, la solitudine marcata dagli interni vuoti di abitazioni o da sguardi sofferenti sono tra i temi più cari all’artista originario di Lucito (presente in sala anche il sindaco Fabiola De Marinis).Pettinicchi racconta di personaggi ai margini, individui non del tutto accettati dalla società, cercando di dare una voce e un volto riconoscibile a tutti loro. 
«Il messaggio che il maestro ha voluto regalare alla gente molisana, nella quale lui si riflette, è un messaggio di riscatto sociale ed emotivo» ha concluso Silvia Valente incrociando col suo sguardo sognante e riconoscente gli occhi ancora vispi di Antonio Pettinicchi, seduto in prima fila accanto al figlio Paolo.


 E’ stato uno dei momenti più emozionanti di una serata che, prima dell’analisi critica e storica dell’autrice aveva proposto il contributo della professoressa Adriana Izzi, che ha più volte sottolineato la necessità di«cogliere il momento dell’eredità, accanto al riconoscimento del valore dell’opera. E mandare un segnale alla classe dirigente e politiche». 

Sono intervenuti anche il consigliere regionale Domenico Di Nunzio, il presidente del club Unesco Campobasso (sezione nata a settembre e già ottimamente calata nel ruolo di organismo traino per la cultura) e l’artista e ricercatore Dante Gentile Lorusso cui va il merito di aver accompagnato con il suo prezioso contributo l’iniziativa e di averne affidato a Silvia Valente l’esecuzione tecnica.

Il pubblico presente ha apprezzato il risultato dell’opera, soprattutto l’idea di ripercorrere l’intera carriera artistica del maestro, senza tralasciare nulla, ampia biografia compresa. Pettinicchi meritava un’altra bella serata fra tanti amici ed esperti d’arte. La sua presenza silenziosa, fortemente in contrasto con lo suo sguardo acceso e indagatore, si è sentita distintamente nell’aria. Impagabile l’emozione di vedere il suo capo scuotersi in un moto di approvazione al suono del nome di alcuni artisti, per esempio Francis Bacon. Ma la sensazione più appagante è arrivata a fari spenti, quando l’artista, preso sotto braccio da Silvia Valente, attraversato il corridoio che conduce alla porta di uscita della Palladino Company, si è improvvisamente imbattuto nell’opera (sulla vita di Gesù) di Marcello Scarano, che occupa un’ intera parete del front office. Nel silenzio totale, gli occhi sul capolavoro. E, con tono umile ma chiaro, l’eco di quattro parole: “Mo, ci dobbiamo fermare”. Fantastico.

Pubblicato il 14 dicembre 2013
su http://www.primonumero.it/attualita/primopiano/articolo.php?id=15533

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