POLITICHE SOCIALI Da oggi anche gli immigrati molisani al tavolo della concertazione. Nasce l'associazione 'I colori della terra'
di Maurizio Cavaliere
Gli immigrati del Molise al tavolo istituzionale sul
delicato tema dell’inserimento degli sfortunati cittadini del mondo che
scelgono l’Italia per tornare a sognare.
E’ questa la novità che vede l’Acli regionale nel ruolo di promotore di
un’interessante iniziativa che dalla solidarietà sconfina nel quotidiano.
Questa mattina, nella sede Acli a Campobasso, è stata ufficialmente presentata una nuova Associazione che darà modo ai tanti neo molisani, arrivati da diversi Paesi in difficoltà, di sentirsi effettivamente parte per processo di fusione tra culture diverse, quel fenomeno sociale che passa sotto i nomi di integrazione e tolleranza. Si chiama ‘Il colore della terra’. E’ una costola dell’Acli ed è per questo che, a presentarla, sono stati Sabrina Simone, presidente regionale, e Antonio Russo, responsabile nazionale Acli per l’immigrazione.
Questa mattina, nella sede Acli a Campobasso, è stata ufficialmente presentata una nuova Associazione che darà modo ai tanti neo molisani, arrivati da diversi Paesi in difficoltà, di sentirsi effettivamente parte per processo di fusione tra culture diverse, quel fenomeno sociale che passa sotto i nomi di integrazione e tolleranza. Si chiama ‘Il colore della terra’. E’ una costola dell’Acli ed è per questo che, a presentarla, sono stati Sabrina Simone, presidente regionale, e Antonio Russo, responsabile nazionale Acli per l’immigrazione.
I veri protagonisti
della presentazione sono stati il presidente e il vice presidente della neonata
associazione, rispettivamente Araceli Sanchez e Jaouad Daoudi. “Sono arrivata dall’Argentina nel 2002,
costretta ad attraversare l’oceano dalla crisi di quegli anni – spiega
Araceli – Lavoravo in uno studio di
importazione ed esportazione, ma la situazione era insostenibile. Oggi sono
qui, mollisana a tutti gli effetti, e faccio tutto quello che riesco a fare.
Non ho un lavoro fisso, insomma. E adesso è arrivata questa ‘chiamata’. Sono
felice di rappresentare tutti quelli che hanno vissuto la mia stessa
esperienza. Felice perché, con tutti gli altri, potremo dare loro, soprattutto
ai nuovi arrivati, tanti consigli pratici che, sulla base del nostro vissuto,
accorceranno i tempi di inserimento”.
Di cosa vi occuperete
con la nuova associazione? “Saremo
noi a seguire il processo di accompagnamento degli immigrati e fungeremo da
centro di ascolto per tutti. Li seguiremo dall’arrivo, accompagnandoli nelle
varie pratiche burocratiche necessarie per mettere tutto in regola ed evitare
ogni tipo di problema”.
Cosa significa per
lei e per gli altri immigrati questo passo? “E’ una tappa fondamentale perché per la prima volta ci sentiamo
protagonisti del nostro destino. Ci sentiamo cioè cittadini come tutti gli
altri. Soprattutto, siamo utili alla società e alla comunità. Del resto nessuno
può capire il fenomeno immigrazione meglio di noi che ci siamo passati dentro…”.
“Sì - conferma il vice presidente della
Giunta regionale, e assessore alle Politiche sociali. Michele Petraroia – è una giornata speciale per il Molise. Una delle Associazioni più importanti
d’Italia al servizio dei lavoratori e dei cittadini ha nominato un proprio
rappresentante a livello regionale al tavolo delle politiche per
l’immigrazione”. Come avverrà il
raccordo tra l’associazione e le istituzioni, per esempio il suo Assessorato? “D’ora
in poi i rappresentanti de ‘I colori della terra’ siederanno con noi al tavolo
della concertazione. La partecipazione dei soggetti diretti alla formazione
delle decisioni - conclude – era un
passo necessario sotto tutti i punti di vista e per tutti, anche per noi amministratori”.
‘I colori della vita’ annovera soltanto cittadini immigrati.
Uno di questi è il vice presidente Jouad Daoudi, che abbiamo sentito a parte
nella video intervista che segue. Marocchino di Khenifra, 36 anni, ha studiato
biologia. Ha lasciato il Maghreb per un mondo fatto di dignità, ma nel Molise
ha trovato anche lo sfruttamento. La sua è un’avventura da raccontare, come
quelle di quasi tutti i ‘nuovi italiani’ arrivati dal Sud del mondo.
il 18 novembre 2013
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