SOCIALE La morte di suor Angela Antonelli lascia un vuoto incolmabile: straordinaria la sua battaglia per l'emancipazione delle donne zambiane

di Maurizio Cavaliere
 
La morte di suor Angela Antonelli lascia un vuoto enorme nel cuore del Molise solidale. La missionaria originaria di Morrone si è spenta all’inizio di questa settimana nell’ospedale di Lusaka dove era ricoverata da diversi giorni.
Una vita dedicata agli altri, in particolare alle popolazioni dello Zambia. La ricordiamo, cortese e carismatica, cinque anni fa esatti quando l’ex Presidente del Consiglio regionale  del Molise, Mario Pietracupa, le consegnò una campana di Agnone e una targa proprio al fine di tributarne l’enorme grazie da parte di tutta la comunità molisana per quell’avventura cominciata nel cuore dell’Africa negli anni Quaranta. “E’ il nostro piccolo ma sentito omaggio – disse Pietracupa nella circostanza - ad una grande persona che ha fatto della sua vita una missione di carità, fondamentale per l’emancipazione e la formazione culturale delle donne zambiane”. 
Suor Angela aveva ricevuto in precedenza altri importanti riconoscimenti, tra gli altri la Medaglia dell’Ordine per Distinti servizi resi alle popolazioni dello Zambia, ma quel 28 ottobre 2008 era forse anche più felice, perché apprezzava l’omaggio della sua terra d’origine. “Mi fa piacere di aver ricevuto questa calorosa accoglienza – disse la religiosa, in quel periodo occupata nella missione che riguardava l’attività e la gestione di una scuola a Lusaka - In Africa, non solo nello Zambia, c’è ancora tanto bisogno di amore e di assistenza”. La situazione non è cambiata di molto, purtroppo, e quelle parole echeggiano oggi solenni nell’aria, nella speranza che qualcuno riesca ad afferrarle, magari un altro molisano di 23 anni, l’età di suor Angela quando partì per la prima missione centro-sudafricana. Sessantacinque anni dopo, seminato nell’ombra ogni giorno con cuore e tenacia, riposerà nel suo Zambia, la terra che più ha amato.

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