MUSICA Quel brutto risveglio, era un 9 dicembre di tanti anni fa
di Maurizio Cavaliere
Sono passati 36 anni, tanti. Eppure vedo ancora la vecchia filodiffusione rossa nella stanza dei miei, la sento diffondere la notizia della morte di John Lennon. Mia sorella, beatlesiana anzi lennoniana pura, è in procinto di andare a scuola o forse è ancora a letto. Al tempo ci si alzava con la sferzata d'arpa del Gr1, che quella mattina non annuncia cose buone per i musicofili.
Saranno le 8 quando il giornale radio informa dell'omicidio e prova ad approfondire la brutta storia che è ancora troppo fresca per essere immune da falle o inesattezze. Roberta non la vedo subito, ma capisco che è successo qualcosa di grave, per lei. Non sento il suo pianto, ma ricordo un grande trambusto tra la sua camera e quella dei miei. Cose che succedono quando muore l'idolo di un adolescente. Sono batoste.
Sorprendente a dirsi ma a otto anni, grazie a lei, conoscevo già metà discografia dei Beatles. Quindi la notizia scuote un po' anche me, perché quando sei bambino ingigantisci ogni cosa che riguarda le persone care, anche se sei lontanissimo dal capirne la reale portata. Era il 9 dicembre 1980.
Oggi di Lennon mancano tante cose: il talento, l'esuberanza e, soprattutto, il carisma. Di uomini capaci di motivare le folle ce ne sono pochi adesso. Personalmente, mi manca la sua voce, una delle più belle e invidiabili di sempre. Non per la tecnica, ma per il timbro cool e delicato allo stesso tempo.
Chissà come canterebbe oggi a 76 anni. Magari lo vedremmo duettare con Brian Wilson. Chi può dirlo. Di sicuro, quella mattina anche diversi giovani italiani piansero. Perché la musica e gli ideali di John erano cose grosse, serie. E lo sono ancora.
Saranno le 8 quando il giornale radio informa dell'omicidio e prova ad approfondire la brutta storia che è ancora troppo fresca per essere immune da falle o inesattezze. Roberta non la vedo subito, ma capisco che è successo qualcosa di grave, per lei. Non sento il suo pianto, ma ricordo un grande trambusto tra la sua camera e quella dei miei. Cose che succedono quando muore l'idolo di un adolescente. Sono batoste.
Sorprendente a dirsi ma a otto anni, grazie a lei, conoscevo già metà discografia dei Beatles. Quindi la notizia scuote un po' anche me, perché quando sei bambino ingigantisci ogni cosa che riguarda le persone care, anche se sei lontanissimo dal capirne la reale portata. Era il 9 dicembre 1980.
Oggi di Lennon mancano tante cose: il talento, l'esuberanza e, soprattutto, il carisma. Di uomini capaci di motivare le folle ce ne sono pochi adesso. Personalmente, mi manca la sua voce, una delle più belle e invidiabili di sempre. Non per la tecnica, ma per il timbro cool e delicato allo stesso tempo.
Chissà come canterebbe oggi a 76 anni. Magari lo vedremmo duettare con Brian Wilson. Chi può dirlo. Di sicuro, quella mattina anche diversi giovani italiani piansero. Perché la musica e gli ideali di John erano cose grosse, serie. E lo sono ancora.
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