La transumanza nell'arte, che meraviglia da D'Annunzio al cinema

di Maurizio Cavaliere Dipinti, canzoni, poesie e addirittura film e intere opere letterarie: la transumanza nell'arte è più di una semplice suggestione, é parte dell'identità culturale degli ultimi secoli. In fatto di scritti, le citazioni più note arrivano dal Centro Sud Italia, dove s'incrociano i tratturi, cioè le vecchie autostrade verdi ben conservate, soprattutto in Abruzzo e Molise (60 per cento ancora intatti), Puglia e Basilicata. Quella per eccellenza, la più nota, è del Vate, Gabriele D'Annunzio il quale, nella raccolta Alcyone del 1903, dedica un'ode ai pastori e al tempo stesso alla transumanza e all'autunno: "....E vanno pel tratturo antico al piano, / quasi per un erbal fiume silente, / su le vestigia degli antichi padri" si legge nel cuore di questa lirica che toglie il fiato per quanto riesce a farti immedesimare nel contesto, quasi un ansimare, fieri, dietro alle greggi. Di grande presa sono pure i contributi di altri due celebri scrittori del Novecento: Secondo Tranquilli al secolo Ignazio Simone e Francesco Iovine. Abruzzese come D'Annunzio il primo, molisano di Guardialfiera il secondo. Sono i due letterati che meglio di chiunque altro hanno raccontato le vicende della gente semplice dei vecchi borghi collinari, paesini in cui la transumanza era un grosso pezzo di civiltà. 'Fontamara' e 'Signora Ava' meravigliosi affreschi del microcosmo contadino tra fine Ottocento e metà Novecento, lambiscono le alture attraversate dai pastori della transumanza. Nel caso di Iovine, la nipote scrittrice, Ilaria, ha deciso di trasporre su pellicola le sensazioni del passaggio su quei luoghi, riprendendo alcuni articoli giornalistici inediti dello zio. Il documentario, realizzato insieme con il regista Roberto Mariotti, ha il titolo provvisorio di "C'era una volta la terra". I due autori hanno ripercorso il Molise di cui parla Iovine. Un lavoro di qualità, paziente, che è in fase di montaggio e che dedica alla transumanza molisana una parte essenziale. Lo vedremo probabilmente nella prossima primavera. Non solo letteratura, dunque. C'è anche il giornalismo nell'alveo culturale da cui attingere per rinforzare le conoscenze in materia. Giornalismo che ha vissuto un'ulteriore pagina esemplare negli scritti di un altro molisano: l'isernino Franco Ciampitti, autore di una delle opere più complete sulla transumanza. S'intitola "Il tratturo" ed è il 'must have' dei cultori del genere. Per Ciampitti parliamo di una porzione d'identità storica del Sannio Pentro, qualcosa di fermo nelle abitudini e nei comportamenti dei pastori, un'avventura fondata su canoni comportamentali imprescindibili, precisi come dogmi, non una mera forma di sussistenza, al punto che il nostro scrive: "Ubbidienza. La legge antica non consente deroghe e la piccola gerarchia dei poteri ha il suo prestigio e la sua forza in quell’accettare, senza discutere, l’ordine". La disciplina è il credo di tutta la carovana, dal pastore al buttero, dal mandriano al turista che decide di aggregarsi. E poi ci sono le arti visive e la musica, che non è solo quella dei canti popolari. 'Transumanza artistica' é un'associazione no profit dell'Abruzzo che si occupa di tutto questo: allestimento di mostre pittoriche, eventi culturali, musicali (affidati al 'Gruppo transumante'), sperimentazioni con performance che si integrano con il paesaggio, mostre fotografiche e reading poetici. Le iniziative organizzate nei pittoreschi paesi abruzzesi hanno spesso successo e il 2017 offrirà una nuova interessante variante sul tema sotto forma di opere cinematografiche e proiezioni di corti. In foto 'Gregge in cammino' di Giovanni Segantini. 1887

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