Beppe e le meravigliose distese di lavanda, un sogno da coltivare

 


di Maurizio Cavaliere

Abbiamo visitato la fattoria didattica La Farfalla vicino Larino e conosciuto Giuseppe Cianti, 61 anni, che in Molise sta ritrovando il senso della missione sua e dell’amata mamma, Gabriella. Produce creme, saponi e olii essenziali e ospita scuole e gente che ha voglia di ritrovarsi nella natura. A luglio per tutti la possibilità di partecipare alla raccolta della lavanda. Poi mille idee e progetti da realizzare.


Folate fresche di lavanda, colori che cambiano tonalità da un momento all’altro fino a che il sole scende sul lago di Guardialfiera e tutto si placa alla vista di un’immensa tela, disegnata dalle stagioni, mentre le rane e le oche dello stagno cominciano a cantare.


E’ un sogno che profuma di buono quello di Giuseppe Cianti, 61 anni da Campione d’Italia (era croupier al casinò) a Larino per volontà sua e della mamma, Gabriella, che su quel colle arrivò 50 anni fa ma non poté realizzare il sogno di veder spuntare quelle piantine.

Arrivato in Molise il 5 febbraio dell’anno scorso, Giuseppe è all’inizio di un percorso che non è solo naturalistico, così ben immerso nel paesaggio circostante. La sua è una sfida più intima, se non addirittura terapeutica rispetto a un mondo che lo ha deluso.

Fondare una fattoria didattica a tre chilometri da Larino, in contrada Monte, non è un rischio calcolato per lui, tutt’altro. Trenta ettari, alcuni coperti da un tappeto lilla di lavanda, tanti progetti ancora da realizzare, qui parliamo di un’impresa da vivere necessariamente in prospettiva, sì, ma in fin dei conti alla giornata, in piena attitudine naif.

Visitare la fattoria vuol dire riconciliarsi col mondo, rifarsi gli occhi e interpretare il sogno di quest’uomo cui piace molto socializzare anche se poi, al lavoro, fa tutto da solo, anche i prodotti (saponi, creme e olii essenziali) a base di lavanda, naturalmente, e di altre piante officinali. ‘Beppe’ ti illustra dove e come realizzerà le sue intenzioni (spazio per i camper, b&b, laboratori, zona terrazzo naturale per l’aperitivo, percorsi a piedi o in bici, fino alla diga, area per gli spettacoli, alberi di ulivo e piante da adottare – tantissimi quelli che già lo hanno fatto, partecipando al raccolto che diventa proprio –  e altro ancora. Ascoltandolo, ti rendi conto che sei anche tu ad accompagnare il suo percorso, non solo viceversa, mentre una dozzina di oche percorrono compatte il perimetro del laghetto e il bel cagnone Filippo, da lui adottato, si infila dappertutto godendosi questo piccolo paradiso prima degli altri.


Ci vorranno tempo, sacrifici e risorse per creare qualcosa in grado di amplificare la magia di questo posto. Beppe lavora duro per accorciare i tempi. L’impresa è stimolante e c’è già della sostanza da sperimentare. Questa settimana alcune scuole visiteranno la fattoria. Comincia la stagione del raccolto in senso letterale e figurato. A giorni la collina della lavanda diventerà del colore acceso del delicato fiore sinonimo di freschezza e pulito. Distese di lilla che sollevano l’anima e sorprendono, non solo viste dall’alto con un drone (al centro c’è la forma di un enorme cuore che Beppe dedica alla mamma (“Affinché lo veda dall’alto”), ma anche quando ci sei dentro, passeggiando quasi sospeso tra una striscia e l’altra. Levitazione… naturale.

Poi, a luglio, l’esperienza davvero speciale da vivere in questa fattoria, vale a dire la raccolta. Parte della lavanda sarà utilizzata per i prodotti già realizzati da Beppe, un’altra fetta potrà invece essere raccolta, sempre a mano, da chi vorrà affittarne una striscia, prendendo fiori per sé o per farne uno o più prodotti per la cura del corpo. Di tanto in tanto la fattoria offre l’estetica affascinante dei simboli color lavanda in fiore della civiltà rurale (pozzo) o di un mondo dinamico ma sostenibile (la bici) o ancora della quiete dell’anima (la panchina e il tavolo della pace dove Beppe (scherzosamente) sogna di poter accogliere Putin e Zelensky. L’altalena lilla completa il quadro, volgendo sempre lo sguardo ad Ovest, l’orizzonte in cui si staglia la lunga collina che, da Guardialfiera a Castelmauro, governa il lago.

       Lavanda, sole e simboli di un mondo da vivere senza fretta. Foto qui sopra dalla pagina Facebook de La Farfalla.

Mentre risaliamo verso l’ingresso, una famiglia di francesi ne approfitta per fare foto e selfie bucolici. Giuseppe, che è anche un ex blogger, è lieto di assistere con discrezione al rito fotografico. Da buon creativo, guarda i suoi ospiti, ma, essendo un ‘generoso’, pensa già a cosa realizzare per il giorno dopo. Tutto cambia rapidamente alla fattoria La Farfalla dove alle porte c’è un’estate di sorprese che sono ancora da plasmare. Oltre a quello che c’è e a quello (tanto) che ancora è nelle mille idee di Giuseppe, c’è l’esperienza sul territorio che si arricchisce di un personaggio pure lui da coltivare, come il bel campo di ‘oro viola’ in cui ci siamo tuffati. Qui si respira un Molise percepito con la mente di chi molisano non è: a metà strada tra la natura intatta, il sogno e le buone intenzioni. In bocca al lupo, ‘Beppe’.

Per info https://www.facebook.com/Fattoria-la-Farfalla-112478097215503

                 Il panorama dai campi di lavanda di Giuseppe Cianti, da noi in alto fotografato al Tavolo della pace.

di Maurizio Cavaliere



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