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La Transumanza molisana sul National Geographic con le foto straordinarie del molisano Giuseppe Nucci
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di Maurizio Cavaliere
Foto Giuseppe Nucci per National Geographic
Sono giorni difficili per tutti, anche per chi ha difeso le tradizioni fino a condurle nel patrimonio dell’umanità. Anche la transumanza dei Colantuono, che tramite il riconoscimento Unesco e il reportage sul New York Times ha reso lo sconosciuto Molise noto in tutto il mondo, segna il passo. Come era nelle previsioni, niente edizione 2020, quella del ‘boom’. Peccato. Tuttavia, proprio oggi è arrivata una bellissima notizia, concentrato di un’avvincente narrazione di Alexis Marie Adams e meravigliose immagini del fotografo molisano Giuseppe Nucci (che pubblichiamo qui col suo consenso).
La nostra transumanza è sul National Geographic Magazine, storica rivista fondata nel 1888, una bibbia per gli amanti della natura e della storia dell’uomo. Per ora il reportage è sul sito, tra qualche giorno sarà sull’edizione cartacea. Questo il titolo: “What you can learn by following the heard in Italy” ovvero “Quello che si può imparare seguendo le mandrie in Italia”. Sarà tradotto in oltre trenta lingue.
Un lavoro di straordinaria qualità, realizzato con pazienza (due anni) e cura dei dettagli. I racconti arrivano dall’intera rete tratturale italiana, non solo dal Molise. Il fotografo Giuseppe Nucci, di Sant’Angelo del Pesco, che ha seguito per intero le ultime edizioni del viaggio dei Colantuono dalla Puglia al Molise, e degli Innamorato ad Altlia, catturando le immagini a corredo dell’articolo, racconta la storia di questo progetto e non solo. “Oggi i tratturi spiccano il volo in tutto il mondo – spiega – propagandosi attraverso il National Geographic con il loro carico di storia e fascino. Purtroppo i tempi ci costringono a casa, in isolamento, per via di un virus trasmesso agli uomini dagli animali: zoonosi è il termine che lo indica. Quel rapporto tra uomo e natura fatto di allevamenti intensi, distruzione degli habitat non è più sostenibile, ce lo dice il pianeta. La transumanza e la sua storia, che hanno attraversato e continuano ad attraversare il Molise grazie ai Colantuono e a coloro che portano avanti questa pratica millenaria possono come non mai rappresentare il volano di un’economia ecosostenibile, dal turismo ai prodotti tipici. Il riconoscimento Unesco – conclude – ha già dimostrato che possiamo dire la nostra, da molisani, nel mondo”.
Soddisfazione evidente anche da parte dei Colantuono e di Nicola Di Niro (Asvir Moligal): “Non è un momento felice per noi e per tutti – spiega Carmelina Colantuono – ma questo reportage ci spinge a continuare nel nostro lavoro, a credere in quello che facciamo. Complimenti al grande fotografo Giuseppe Nucci, che è ormai parte della nostra famiglia. Ha descritto il lungo viaggio in maniera impeccabile”.
Foto Giuseppe Nucci per National Geographic
“E’ una bella notizia che arriva in piena pandemia – aggiunge Nicola Di Niro, l’uomo che ha rappresentato la nostra transumanza trai i big dell’Unesco – Rappresenta un forte segnale dal quale prendere spunto per la futura ripresa di questa attività”.
Nonostante le difficoltà del momento, infatti, la transumanza dei Colantuono continuerà a far sentire la sua presenza nel mondo. In concomitanza con il passagio dell’ultima luna piena di maggio, quando di solito parte il lungo viaggio da San Marco in Lamis a Frosolone, saranno organizzate iniziative multimediali per mantenere vivo l’interesse di centinaia di migliaia di appassionati. Ne sapremo di più fra qualche giorno.
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