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Cittadini e commercianti uniti nella spesa solidale: Riccia sfodera il suo cuore generoso
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di Maurizio Cavaliere
La spesa sul modello del caffé sospeso napoletano è uno di manifesti della solidarietà tra cittadini in questi giorni di quarantena casalinga. A Riccia l’iniziativa è partita da Maria Finelli, intraprendente cittadina locale (lavora come professionista consulente per la sicurezza nelle imprese), che ricordiamo nel 2012 per aver sostenuto la causa degli italiani tramortiti dalla crisi economica e dal signoraggio monetario (camminò da Riccia a Roma Montecitorio sventolando la bandiera della ‘Dignità sociale’).
Maria ha coinvolto nell’iniziativa Padre Mario Magagnato, Rettore del Santuario del Carmine, il quale, appena dieci giorni fa, di buon mattino, aveva dato la benedizione alla riapertura della postazione del 118. Il paese veniva da giorni difficili. Il primo contagio, proprio di un operatore del 118, la paura dell’epidemia e la zona rossa. Tutto insieme. Troppo.
Ma la reazione dei riccesi è stata di grande responsabilità (i contagi sono da tempo fermi a 3). E oggi la situazione pare sotto controllo, cosìcché Maria ha potuto contattare via facebook (suo è il riferimento per info) anche diversi esercizi commerciali di Riccia ai quali ha chiesto di aderire alla raccolta di prodotti acquistati da cittadini generosi e donati alle persone bisognose.
Beni di prima necessità, ma anche tutto quello che può servire: “Quando ce ne sono un po’ – spiega Maria – una telefonata del negoziante a Padre Mario avvisa dell’offerta, poi avviene la raccolta ed è lo stesso Padre Mario a distribuire i beni”. Meccanismo fluido che garantisce l’anonimato ai destinatari. In foto la frutta consegnata oggi e altri prodotti distribuiti.
“L’aspetto più edificante – continua Maria – è stata la risposta della comunità: cittadini e negozianti, tutte le attività commerciali aperte a Riccia oggi, ad eccezione di due, partecipano con entusiasmo, anche i Tabacchi dove la gente di cuore lascia il resto che viene utilizzato per la spesa sospesa dagli esercenti”.
L’idea funziona e certifica la generosità dei riccesi. E in paese, giorno dopo giorno, sta tornando a regime anche la postazione del 118, la cui attività è essenziale per tutta l’area fortorina. La dottoressa Antonella Discenza: “In questo momento siamo tre nella postazione di Riccia e tre in quella di via Toscana (Campobasso, nrd). Per rispetto dei contingenti minimi siamo all’osso ma è inevitabile per limitare contatti per migrazione da una postazione all’altra”. In quarantena ci sono 4 medici e due infermieri. “A breve – conclude la dottoressa – dovrebbe rientrare il quarto medico”.
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