PERSONAGGI Il grande Gaetano Scardocchia ricordato a venti anni dalla morte. Agnelli disse di lui: 'Il migliore'

di Maurizio Cavaliere
Campobasso. A venti anni esatti dalla scomparsa, avvenuta improvvisamente su un marciapiede di New York - aveva appena inviato in Italia uno dei suoi impeccabili articoli - la memoria di Gaetano Scardocchia è ancora viva nei molisani e tra gli addetti ai lavori del giornalismo più illustre.
Domani sera, venerdì 22 novembre, alle 18, il più grande giornalista molisano di sempre sarà degnamente ricordato nella sala consiliare del Comune di Campobasso. L’iniziativa è dello stesso ente di Palazzo di città e dell’Associazione della Stampa del Molise. Parteciperanno il sindaco dimissionario Luigi Di Bartolomeo, il presidente della Regione Molise Paolo di Laura Frattura e il presidente dell’Asm Giuseppe di Pietro. Saranno presenti anche i giornalisti Giuseppe Tabasso, grande amico del compianto reporter, corrispondente e direttore campobassano, e Alessandra Comazzi che racconteranno la loro esperienza quali suoi colleghi di lavoro.
Sarà una bella serata per ricordare un personaggio apparentemente schivo ma dotato di grande umanità, un maestro del giornalismo del Ventesimo secolo, apprezzato per il suo rigore, la sua vena creativa, l’integrità morale e il distacco con cui seguiva e raccontava gli avvenimenti da qualsiasi latitudine e longitudine del pianeta. Del suo mestiere diceva: ’Il giornalista è un testimone privilegiato, non un interprete’. Motto che ha fatto suo per oltre trent’anni di una straordinaria carriera che comincia all’Agenzia Italia, da praticante. Poi diventa corrispondente del Giorno dall’Austria e dalla Germania dell’Ovest. Nel corso degli anni ha inoltre lavorato per il Corriere della Sera e La Repubblica, come corrispondente da New York. Agli annali del giornalismo resta, tra le altre, l’inchiesta sullo scandalo Lockeed, del 1976, realizzata assieme ai colleghi Giampaolo Pansa e Pierluigi Franz, sul Corriere della Sera. Un ’pezzo di giornalismo’ esemplare che portò alle dimissioni dell’allora Presidente della Repubblica, Giovanni Leone. Ha diretto il quotidiano La Stampa di Torino dal 1986 al 1990. Ed è stato un grande direttore, al punto che, oltre che gli apprezzamenti di tanti colleghi che hanno lavorato con lui, si è guadagnato la stima incondizionata dell’avvocato Gianni Agnelli, editore del quotidiano piemontese, che di lui disse: ’Da ex direttore de La Stampa girava l’America con l’umiltà del reporter, il migliore’. Parole straordinarie che certificano ulteriormente la sostanza professionale e umana di Scardocchia, campobassano illustre e patrimonio del giornalismo italiano e mondiale.

pubblicato il 21 novembre
su http://www.primonumero.it/attualita/news/1385055578_campobasso-scardocchia-campobasso-ricorda-la-sua-penna-pi-illustre.html

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